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RITO GRECO-BIZANTINO A MONTEBELLO JONICO

21 ottobre 2004 Nessun Commento

Montebello Jonico – Sembravano momenti di altri tempi quelli vissuti dentro la Chiesa Protopapale dell’Isodìa di Montebello Jonico, dove nei giorni scorsi si è celebrata la Santa Messa con il rito bizantino in un clima che profumava di passato.
Anticamente nel territorio di Reggio Calabria e soprattutto nell’area grecanica della diocesi si celebrava il rito greco – bizantino; un rito che vedeva e vede tutt’oggi nelle Chiese che lo praticano il prete rivolgere le spalle al popolo ed il volto verso l’altare.
Così è stato a Montebello dove per l’occasione è giunto P. Giacomo Enghels, un padre benedettino di rito bizantino che vive a Cheletogne in Belgio.
Presente anche il professore Domenico Minuto, fedele di rito bizantino che ha spiegato, durante la celebrazione, in maniera molto chiara i vari momenti della Liturgia ricca di simboli, canti, invocazioni e preghiere.
Un momento molto bello quello trascorso dentro la Chiesa dell’Isodìa e che ha visto partecipi moltissimi fedeli, richiamati da questa liturgia comunemente celebrata nel passato e che tutto sommato scorre nelle vene di tutti perché ereditata dagli avi.
Cambia il rito ma non cambia la sostanza della Messa che è una sia per il rito greco – bizantino sia il rito latino che è quello che comunemente si usa oggi.
Dentro la protopapale dell’Isodìa si rievoca il passato si canta in greco e tutto diventa armonia, festa, momento di vera preghiera per tutta la comunità.
Il coro ha brillantemente intonato non solo i canti ma anche le invocazioni in greco tanto che si aveva l’impressione di essere dentro una grande monastero dove regna l’armonia e la pace.
Queste celebrazioni continuano in questi giorni nei paesi vicini, così il 24 novembre, alle ore 18 P. Giacomo sarà a S. Fantino di Taureana, domenica prossima a Prunella di Melito P. S. , il 29 Novembre a Gerace presso la chiesa di S. Maria e giorno 4 dicembre al monastero di Serra San Bruno.
Una lunga serie di appuntamenti che abbraccia diversi punti della provincia, il sogno di molti è quello di rivedere “camminare” non solo queste liturgie antiche ma anche tutti quegli elementi che ne danno testimonianza come chiese, affreschi ed altro.
A Montebello infatti, vicino la cappella dell’Annunziata dove una volta ergeva un convento esiste un antichissimo affresco a conferma della grecità passata.
Purtroppo ancora oggi attende segnali tangibili di chi dovrebbe frenare la “gomma” del tempo che mediante i suoi agenti cerca di cancellare ogni traccia.
Certamente permettere al vento ed alla pioggia di trasportare con sé colori e forme di un bene inestimabile non è condiviso da nessuno e soprattutto dalla gente che da sempre ha chiesto di fare qualcosa per salvare un’opera che oggi si trova in serio pericolo.

Vincenzo Malacrinò

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