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SALUTO AL PROFESSORE FRANCESCO ALTOMONTE

11 ottobre 2003 Nessun Commento
Montebelo Jonico- Ieri a Montebello Jonico nella Chiesa Arcipretale dell’Isodìa (Presentazione) in un clima silente, tra nubi e sole si sono svolti i funerali del professore Francesco Altomonte, fratello del sacerdote Lillo Altomonte che per diversi anni è stato parroco a Modera.
Francesco nato a Montebello, e poi trasferito a Reggio è ritornato dopo 59 anni là tra le mura di quel paese accompagnato dai parenti e dalla presenza dei montebellesi.
Uomo stimato e onesto, un bambino dalle mille qualità. Così lo hanno definito i più anziani di Montebello, coloro che lo avevano visto correre per le viuzze del paese prima che si trasferisse a Reggio Calabria e quando ritornava in paese per trovare i parenti.
Francesco Altomonte, amava la vita e correre in bici era il suo hobby, forse per abbracciare il vento e per ammirare il bel paesaggio che si incontra lungo la SS 106, strada di morte, di lutti e di pianti.
Bel panorama dall’orribile percorso. Là, lungo quelle carreggiate nere tanti lutti si sono accesi e tanti sgomenti hanno segnato la vita di chi ha potuto narrare le orribile disgrazie.
A Montebello la salma del professore, giunta da Reggio è stata accolta nella Chiesa Arcipretale alle 10.30.
Il parroco don Pietro Polimeni durante la sua omelia ha messo in evidenza il significato cristiano della morte ed il senso della vita.
La necessità di spenderla al servizio dei fratelli e la missione che ogni cristiano ha nel sentirsi ed essere testimone di Cristo, nato, morto e risorto per noi.
E sicuramente il professore ha servito la società attraverso il suo importante impegno come docente nella scuola media “Galilei” di Reggio Calabria.
I suoi studenti ed i suoi colleghi possono essere testimoni della sua professionalità e della sua umanità, caratteristica fondamentale di un uomo che aveva puntato tanto sui valori e sulla vita.
Un corale saluto Montebello ha rivolto a questo suo figlio ritornato in modo inatteso nella terra natale, e soprattutto un saluto col cuore per gli alti sentimenti che quella famiglia ha saputo seminare nel tempo.
Così il professore Altomonte in corsa sulla bici verso la Jonica lascia un vuoto fra i suoi cari mentre il percorso restante ancora attende il suo solito passare spezzato in modo inatteso in quella SS 106 che oggi può scrivere sul suo “libro nero” un’altra esistenza sottratta alla vita di ogni giorno.

Vincenzo Malacrinò

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