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SOLIDARIETA’ ALLE OGR

18 agosto 2000 Nessun Commento

Il partito popolare montebellese, viste le ultime e sconcertanti vicende che stanno caratterizzando la vita sociale di questo ultimo momento in relazione alla “chiusura” delle ogr di Saline di Montebello Jonico intende rendere pubblico la proprio dissenso e la propria posizione nei riguardi di questo ente che ingiustamente rompe un importante equilibrio nel campo economico e sociale sia nel presente che nel futuro.
Le ferrovie non devono chiudere un’attività così importante come appunto le officine presenti in Saline in quanto esse costituiscono un elemento unico nel campo dello sviluppo nel sud che ha veramente bisogno di attività come queste per decollare ed essere collocato in uno stato dove l’indice disoccupazionale tende a stabilizzarsi verso bassi valori e non verso l’apice come attualmente si sta verificando.
Si vuole che gli organi dello stato centrale e le ferrovie diano ascolto al nostro dissenso in merito perché frutto della pura constatazione della realtà.
Una realtà fatta di prospettive arenate a se stesse ed ancorate a burocrazie sempre più acuite che ostacolano ogni possibilità di sviluppo e di progresso come, appunto, la vicenda dell’ex liquilchimica.
Il nostro sud, ed i nostri giovani hanno bisogno di contribuire allo sviluppo di questa terra che da anni vive agonizzante seguendo una gaussiana al cui apice si riscontra la necrosi.
Il partito popolare ribadisce che ciò non può assolutamente perdurare nel tempo e che al più presto il ghirigoro attuale si debba risolvere al più presto in un chiaro e risoluto evento a favore dei lavoratori e dei giovani tutti che credono nel decollo di questo screziato “aereo” che stenta a decollare.
I popolari sono dalla parte dei lavoratori, dalla parte di chi lotta ed insieme a loro intendono procedere affinché il loro “no alla chiusura” giunga corale a chi ha deciso, seduto in una scranna, l’inopportuna cessazione di ogni attività.
I partito popolare dà atto dell’impegno profuso dall’amministrazione comunale dedita con ogni energia ad evitare la nefasta chiusura.
I diversi consigli comunali aperti di oggi e di ieri sono testimonianza di un impegno continuo e costante alla mentalità imprenditoriale che poco considera la “persona” ma solo il profitto d’impresa.
Il partito popolare montebellese, disapprova questa idea economica di concepire il bene, questa idea costante di perseguire il principio edonistico: “ottenere il massimo utile col minimo sforzo”.
In una società che tende a globalizzarsi sempre più i popolari vogliono che al lavoratore venga riconosciuta la dignità di essere tale e non la “l’etichetta” di un numero che conta solo nella voce del tornaconto economico.
Si è consapevoli che le ogr rappresentano un unico ed importantissimo motore in questo sud, in questa Italia dove poche sono le strutture che alle stesse si possono confrontare soprattutto per la sofisticatissima tecnologia che le contraddistingue.
L’energia potenziale che in essa è contenuta non può e non deve essere dissipata ma trasformata in lavoro.
Ma allora perché si vuole tagliare con violenza questa grande opportunità?
Allo stato centrale si chiede una chiara risposta per noi e per i nostri giovani, futuro del domani, cittadini di questa terra dimenticata dal progresso e dallo sviluppo e minacciata da quello presente fino all’azzeramento totale di ogni attività per ricondurre tutto in una stasi definitiva.
Per anni i cittadini sono stati dimenticati, sono stati accantonati, ora è giunto il momento che qualcuno dia una risposta, quel qualcuno, forse che non si oppone contro l’asprezza delle decisioni attuali e contro il modo di gestire le risorse al servizio della collettività.
I popolari del comune, consci dell’alea che sta correndo, si sentono impegnati a favore dei lavoratori, affinché da parte delle ferrovie venga rigettata l’idea della chiusura “cervellotica” delle ogr di Saline Joniche.
Per questo con insistenza si rivolgono alle amministrazioni locali, provinciali e regionali, affinché attraverso un proficuo ed intelligente lavoro di concertazione si possa condensare quella sinergia necessaria a scongiurare la chiusura definitiva degli impianti ed a programmare, invece, il rilancio in funzione delle potenzialità presenti.
Ai politici nazionali della Calabria si chiede il coraggio di leggere con coscienza il dramma del loro e nostro territorio e soprattutto di agire in fretta per il bene comune perché un futuro senza occupazione e senza sviluppo è triste soprattutto quando si fa partire un “treno” già fermo nella propria stazione.

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