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L’OSPEDALE DI MELITO RESPIRA CON UN SOLO POLMONE

18 agosto 2000 Nessun Commento
Il consigliere provinciale Romeo(ccd) pone l’accento sulla mancanza del CUP

Melito Porto Salvo- al “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo manca il CUP (centro Unico di Prenotazione) servizio indispensabile per garantire al cittadino l’efficienza del servizio ed all’ente la piena funzionalità dello stesso.
E il consigliere Romeo (CCD) lancia un vero e proprio appello alle istituzioni e nel caso specifico al direttore generale ed all’assessore alla sanità affinché si mobilitino ed entrino nella vita di ogni giorno del cittadino il quale più volte non può usufruire pienamente dei servizi messi a disposizione dallo stato.
A Reggio Calabria, a Scilla ed in tanti altri ospedali il CUP, precisa Romeo è aperto sia di mattina che di pomeriggio a Melito non si sa come mai e perché il servizio viene svolto solo di mattina.
“Abbiamo il dovere” dice Romeo di tutelare il cittadino e maggiormente il cittadino malato che giunge in ospedale a qualunque ora del giorno.
E si, si specifica a qualunque ora del giorno perché stando allo stato attuale il servizio relativo al pagamento del tichets funziona solo di mattina. Quindi per fare un breve esempio così tutti se ne rendono conto, continua Romeo, il cittadino che giunge di pomeriggio in ospedale per una visita, stando ai fatti dovrebbe dare “marcia indietro” in quanto non può pagare il tichets.
Quindi per evitare questo dovrebbe partire dalla mattina, se viene da qualche paese vicino come spesso accade, pagare il tichets e poi aspettare o tornare per il pomeriggio.
Il tutto comporta un enorme disaggio e lo stesso tende ad accentuarsi sempre più in funzione dell’età del paziente stesso.
Comunque, dice Romeo parlando ora da medico in quanto riveste la funzione di cardiologo nello stesso ospedale, prima di tutto il nostro senso civico ed il nostro immedesimarci nel malato fa sì che la visita possa svolgersi anche di pomeriggio ma in questo caso ci “imbarchiamo” in quella che può essere definita la nostra non professione.
Questo perché spiega Romeo dobbiamo fare anche i contabili e gli esattori delle tasse in quanto per andare incontro al paziente dobbiamo trattenere quanto deve per la visita e rilasciare allo stesso una semiricevuta e poi il giorno dopo inviare l’infermiere all’economato per regolarizzare tutto.
Resta inteso che il cittadino il giorno dopo con la semiricevuta si deve recare all’economato per avere l’originale nel caso gli occorra!!
Una brutta situazione quella denunciata dal consigliere Romeo che fa riflettere un po’ tutti e maggiormente chi si trova dentro la trama della malattia che purtroppo non conosce né date né ore.
Romeo, che conosce molto bene la realtà dell’ambiente in cui vive dice di essere molto amareggiato per l’andamento di questo ospedale che potrebbe dare tanto ma che in realtà è semiparalizzato e paradossalmente avrebbe bisogno lui stesso di essere curato.
Purtroppo non si sa perché, ma l’ospedale di Melito Porto Salvo non riesce a raggiungere la sua efficienza potenziale ed ancora una volta respira con un solo polmone.
Che anche a Melito venga aperto e reso funzionale il CUP dice Romeo, concludendo, perché questo ospedale possa funzionare come quello di Reggio, come quello di Scilla e come tanti altri ospedali degni di essere chiamati con questo nome.
Al direttore generale ed all’assessore alla sanità un invito a volgersi verso il volto di questo problema che nella sua interezza riassume i volti sconfortati della gente che ormai è stanca di aspettare!

Vincenzo Malacrinò

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