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MONTEBELLO CENTRO STORICO DA VISITARE

15 maggio 1999 Nessun Commento
Ricchezze storiche ed artistiche fuse in un ambiente collinare

Quest’anno sarebbe il caso che le vacanze marine fossero intercalate con quelle collinari ed aspromontane dove storia e cultura si intrecciano in modo tale da formare un tessuto unico ed inequivocabile.
Montebello Jonico, paese medievale del IX-X sec., si presta bene a questo gioco di luci e di colori e a questo intreccio capace di lasciare in chi lo visita il sapore dell’antico e del moderno.
Ormai tutti sanno la storia che ha coinvolto e legato Montebello a Pentidattilo perché tutti hanno scritto in merito alla strage avvenuta a causa di un matrimonio non voluto tra il Barone di Montebello Bernardino Abenavoli e la marchesina Antonia Alberti di Pentidattilo.
E proprio da Montebello si ha la possibilità di gustare da vicino il passato che ha visto in una storia d’amore la lotta fra i due paesi.
Affacciandosi, infatti, dalla famosa curva dell’olmo si ha la possibilità di ammirare le cinque punte di roccia, caratteristiche di Pentadattilo, ed al contempo notare come i ruderi delle torri dei due castelli collimano perfettamente in modo univoco.
L’occhio del visitatore si dovrebbe soffermare sulle opere presenti in Montebello e che purtroppo mancano di una seria rivalutazione come per esempio il Palazzo Baronale “Piromallo – Capece- Piscicelli” che è un’opera del XIX sec.
E Montebello vanta anche la fama di avere dentro la Chiesa Arcipretale una statua attribuibile al Gagini rappresentante la Madonna con il Bambino scolpita nel 1507 presumibilmente su commissione di Ludovico Abenavoli, uomo che aveva partecipato alla disfida di Barletta con gli Italiani contro i francesi e che aveva riportato vittoria il 13 febbraio 1503.
Procedendo si potrebbe visitare ancora la chiesa di San Leonardo, opera del XVI sec., per ammirare le caratteristiche di una semplice architettura.
Ed ancora da vedere sono pure i ruderi della Chiesa di Santa Maria risalente al 1300 circa dove tuttora è presente la cripta con tombe antropomorfe per cadaveri a sedere in camera tombale con volta a botte.
Ed infine, nella parte più alta di Montebello, bisogna ammirare i resti dell’antico Castello “attore” nelle lotte e nelle sfide avvenute con Pentidattilo.
Questo altro non era che una fortificazione voluta dagli Angioini nel sec. XIV, riutilizzata poi dagli Aragonesi e poi, ancora, tenuta in vita dagli Spagnoli e dagli Abenavoli fino al XVI-XVII sec.
Le viuzze sono tipiche e caratteristiche di un paese che trattiene a sé l’impronta definita del passato, con archi che fanno da corona e con case che cingono i lati in modo tale da dare al visitatore la sensazione di tornare indietro nel tempo passato pur procedendo nell’attuale presente.
Tra l’altro il clima fresco e le Montagne vicine come quelle di Lungia, in Fossato Jonico, munite di aree pic nic sono in grado di accogliere i visitatori desiderosi di fondere il piacere di una visita storica con quello della natura piena di vegetazione tipica.
Montebello, paese che testimonia il passato spera nella buona volontà politica del presente per essere rivalutato attraverso un serio recupero e per poter diventare una “Taormina della Calabria” in quanto ha in sé tutte le potenzialità necessarie per esserlo.

Vincenzo Malacrinò

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