I CITTADINI DI SANTA CATERINA RICORDANO LA GUERRA
I cittadini di Santa Caterina hanno commemorato le vittime del bombardamento del maggio 1943, radunandosi davanti alla stele donata alla città dall’associazione “Noi per Santa Caterina”, eretta lo scorso anno, a pochi metri dalla stazione ferroviaria.
Un’opera intensa che racconta i giorni tragici della guerra, realizzata dall’artista reggino Paolo Raffa che è anche socio dell’associazione.
Sulla stele prendono forma aerei, bombe, uomini, donne e bambini con gli occhi sgranati a causa della paura. Alcuni urlano con abiti strappati mentre altri sono ormai privi di vita. Intorno, solo macerie e sofferenza. Poi, il silenzio. Il ricordo, per non dimenticare.
In un clima di forte emozione, l’associazione ha deposto una corona di alloro per rendere omaggio alle vittime e ricordare un passato che vive.
Presenti anche rappresentanti di altre realtà associative del territorio e, soprattutto, i familiari di chi perse la vita in quel giorno tragico.
I ricordi riaffiorano. Le sofferenze tornano alla mente come olio sull’acqua. E mentre si riflette sulle guerre attuali, quel dolore antico si rinnova.
Non solo parole commemorative ma anche preghiere grazie alla presenza del viceparroco del quartiere, don Lori Candiloro, che ha invocato la pace e il riposo eterno per le vittime di quel giorno e per quelle di sempre.
Attimi di silenzio e raccoglimento, un tempo sospeso per scolpire la “storia di un tempo”, incastonandola – come ha saputo fare Paolo Raffa – nei “mattoni della memoria”, perché le future generazioni possano affermare: “Mai più guerre”. Un modo, come lo stesso Raffa sottolinea per “rallentare la corsa e ogni agitazione al fine di cercare i semi della pace e della speranza spesso travolti dalla frenesia della vita”.
Il presidente dell’associazione, Bruno Stancati, ha sottolineato il valore del ricordo e della solidarietà, fondamenta per costruire una comunità forte e coesa, capace di affrontare le sfide del presente con valori immutabili: pace, condivisione e partecipazione.
Vincenzo Malacrinò