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CARMELINA, LA SIGNORA CHE PORTA I FIORI AL PAPA

2 luglio 2025 Nessun Commento

“Ho portato un fascio di fiori gialli sulla tomba del Papa. Lì davanti, in piedi, ho pregato per più di un’ora e mi sono edificata”.

Così si esprime Carmelina Mancuso, l’ex preside di Reggio Calabria, riconosciuta dal Papa nel giorno in cui è stato dimesso dall’Ospedale “Gemelli”.

“Vedo questa signora con i fiori gialli. È brava!” queste le parole del Santo Padre hanno fatto il giro del mondo. Nonostante c’erano tanti il Papa l’ha riconosciuta.

E c’era un motivo così come spiegato nell’intervista che la professoressa Mancuno, o meglio Carmelina, ha rilasciato a “Gazzetta del Sud”.

Lei è l’ultima donna che ha consegnato l’ultimo fascio di fiori al Papa. Ciò è accaduto il giorno di Pasqua, dopo la benedizione Urbi et Orbi. L’ex preside sospira, la voce si abbassa lievemente, poi esclama: “È da circa sei anni che porto i fiori al Papa. Ogni mercoledì”.

Giorno di Pasqua è l’ultima volta. Carmelina pensa di non farcela perché il Papa è sul balcone per la benedizione Urbi et Orbi. Poi un uomo della vigilanza l’accompagna fin dove sarebbe passato il Santo Padre dicendo: “li consegni lei appena arriva”.

E Carmelina si ferma lì. Silenziosa prega. Osserva i fiori mentre il vento sposta qualche petalo.  Sono rose gialle. Ed ecco il Papa. “Mi ha sorriso come sempre, dice Carmelina, era sereno. L’ho abbracciato e gli ho consegnato i fiori. Non sapevo cosa dire”.   Il Papa porta il corpo in avanti e tende la mano. Carmelina lo fissa negli occhi. Il silenzio impera e mentre le lacrime solcano il viso esclama: “Santità, tanti auguri e tanta salute da parte mia, dei miei parenti, dei miei amici e da tutto il mondo. Buona guarigione Santo Padre”.

Il Papa le sorride e le dona un cofanetto rosso contenente una coroncina del rosario.  L’emozione sale mentre le lacrime scendono per poi adagiarsi sulla spalla sinistra del Papa quando lo abbraccia. Le mani si stringono per qualche istante. “Mai dimenticherò quel calore, dice Carmelina, lo porto con me”.

Non solo domenica, giorno di Pasqua ma anche sabato riesce a consegnargli i fiori. Alle ore 17, arriva in Basilica. Si dirige verso il coro. “Qui, dice, un gendarme mi indicava la presenza del Santo Padre”.

Carmelina lo guarda emozionata mentre il Papa allarga le braccia per donarla un’altra coroncina del rosario. È di colore bianco. “Io, dice Carmelina, mi sono messa a correre per andare incontro”. Poi aggiunge “il Papa sorrideva mentre osservava la mia corsa”.

Carmelina lo abbraccia ed esclama: “che gioia Santo Padre, che gioia Santo Padre. Buona guarigione”.  Momenti, attimi che sembrano secoli.  Carmelina, ripensa alle uniche parole dette dal Papa quando viene dimesso dal Gemelli. Si emoziona. Poi aggiunge: “Sentire che il Papa ti interpella in prima persona rappresenta una gioia indescrivibile”. Poi aggiunge: “l’amore è tutto nella vita”. Per un attimo si ferma. Sospira. Dopo racconta un aneddoto simpatico.

“Un giorno, dice, il Papa era a Santa Maria delle Grazie ed io mi sono recata lì per salutarlo”. Questa volta, però, senza fiori.  “Quando il Papa mi ha visto, afferma Carmelina, mi ha sorriso e scherzando ha esclamato: ed i fiori dove sono? Poi allargando le braccia mi ha benedetto”.  Il Papa la riconosceva sempre. “Quando mi vedeva con i fiori, dice Carmelina, faceva la solita battuta: sono per me? Ed io rispondevo: Certo Padre”.

Vincenzo Malacrinò

Pubblicato sulla Gazzetta del Sud

 

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