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IL MOVIMENTO AUTONOMIA DEL SUD E’ CONTRO LA CENTRALE

25 ottobre 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – “Sono convinto che la costruzione di una centrale a carbone a Saline rappresenta, ancora una volta, un peso schiacciante per tuta la popolazione e non solo di Montebello ma di tutta l’area.
In un mondo così grande, guarda caso, solo il sud, solo la Calabria e solo Montebello è stato considerato per un simile investimento.
Questo si può fare solo in questa terra e non altro. Tutto questo è sconcertante date le vocazioni turistiche del nostro territorio.
Le istituzioni e la politica si sveglino dai balletti e dagli slogan elettorati ed una volta per tutte propongano progetti ecocompatibili concreti che diano lavoro a tanta gente rispettando l’ambiente, la salute ed il territorio.
Il fallimento industriale del passato non ha dato lezioni a nessuno tanto che oggi si insiste con progetti impattanti”.
Questa la lunga riflessione del presidente del movimento politico “Autonomia del Sud”, Leo Autelitano, già presidente regionale dei verdi e persona impegnata in prima linea sulle tematiche ambientali da sempre.
“Le recenti riunioni dei sindaci per definire la nomina di una commissione di esperti è veramente fuori luogo.
Non serve una equipe per stabilire se la centrale a carbone emette CO2 ed inquinanti.
La scienza spicciola, quella che conoscono anche i bambini della scuola elementare parla chiaro: non esistono sistemi per catturare la CO2 ed in ogni caso per smaltirla sono necessari 32 milioni di anni contro i 20 milioni del plutonio delle scorie nucleari”.
Lapidarie le parole del presidente del movimento “Autonomia per il Sud” il quale affonda dicendo: “è anomalo che molti politici hanno perso tutto questo tempo per cercare soluzioni attraverso scienziati.
E poi in Calabria esiste un piano energetico regionale tra le cui fonti di energia è escluso il carbone. Ai sindaci, tanto desiderosi di gridare “no” basterebbe ricordarsi che basta applicare questa legge.”
Di fatto, i protocolli internazionali bandiscono la produzione di anidride carbonica, tanto è vero che anche l’Italia recentemente a Copenaghen si è impegnata ad abbassare tale produzione. Ora, stranamente, si autorizza una struttura che ne produce ben 7, 5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
E poi, tuona Autelitano i cittadini devono sapere che per chilometri e chilometri ci sarà il deserto e che le ceneri distruggerebbero ogni cosa. Ora è tempo di lanciare un referendum.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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