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1° MAGGIO: LA MONTAGNA BATTE IL MARE

1 gennaio 2000 Nessun Commento
Festa dei lavoratori o dei disoccupati in questa Calabria che cerca disperatamente lavoro?

Montebello Jonico- anche quest’anno, per il primo maggio, lo scenario sembra assumere i caratteri di quello precedente relativamente al luogo in cui tanta gente ha preferito trascorrere l’inizio di questo mese ed al contempo festeggiare un evento così importante come quello della festa dei lavoratori.
La montagna è stata meta di tanti reggini e non solo, infatti fra i presenti c’era anche gente venuta da fuori provincia per incontrare nel verde della montagna un po’ di serenità e di pace.
Lungia, località situata nell’entroterra montebellese, nel cuore di Fossato, ha superato il limite delle aspettative in termini di affollamento ed anche quest’anno si è aggiudicata il primato come punto di riferimento e di ospitalità.
Anche le zone soprastanti si potevano considerare affollate soprattutto il tratto che andava da Lungia a Gambarie, punto saldo e meta del percorso giornaliero dei tanti che festeggiavano.
A dire il vero da una breve intervista fatta ai presenti più che di lavoratori si trattava proprio di disoccupati, di gente che come tanti, aveva scelto questo giorno come momento di svago e di divertimento “se così si può dire” ha detto uno in quanto vorremmo proprio essere i veri attori di questa festa e non quelli che sperano di poterla festeggiare un giorno in modo ufficiale.
Quindi gente che ha festeggiato una festa non propria e che ha “sfruttato” della stessa solo il colore presente nel calendario di ogni anno!
Ma proprio questa Calabria avvilita e sconfitta, piegata su se stessa per la mancanza di vero lavoro oggi, più che mai ha bisogno di una svolta decisiva per riuscire a sfruttare tutte le potenzialità in essa contenute.
Necessita di strutture ed infrastrutture, di modelli che riescano a vestire le immense bellezze in essa presente ma più volte nascoste dietro angoli mai visitati da nessuno.
“Eppure tutti vedono” ha detto un giovane presente ma nessuno si ferma per aiutarci a disfare le nostre valige che giorno dopo giorno siamo costretti a fare per guadagnare fuori ed a malincuore qualche mille lire.
I politici lo sanno ed è ora che si muovano per dare la possibilità a ciascuno di essere felice in casa propria e non infelici a casa d’altri.
Le elezioni regionali sono state ormai ultimate ed i candidati ormai insediati dovrebbero concretizzare i punti essenziali dei loro programmi al fine di promuovere sviluppo e lavoro in questa terra che ne ha proprio tanto bisogno.
Si conclude così la festa dei lavoratori, nella speranza che il prossimo anno di fatto possano essere in più gli aventi diritto al festeggiamento in modo ufficiale e cioè coloro che vedono il lavoro come elemento che innalza la dignità umana per far diminuire così chi vede giustamente nella sua assenza lo strumento che schiavizza e che vincola la libertà.

Vincenzo Malacrinò

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