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PRESEPE VIVENTE A MONTEBELLO JONICO

14 gennaio 1998 Nessun Commento
A Montebello Jonico, si è svolto giorno di Natale, alle ore 15.30 il presepe vivente itinerante.
Una singolare iniziativa, voluta dal parroco di Montebello Jonico Don Pietro Polimeni e che ha visto coinvolti tutti i cittadini, i quali hanno arricchito con costumi e scene il paese che già di per sé può essere considerato un presepe.
Infatti, Montebello Jonico è molto antico e le sue origini, cita il prof. Luigi Scapari, che da sempre si è interessato della storia del paese, risalgono al IX –X sec.
Lo scopo di tale manifestazione, dice don Pietro Polimeni parroco di Montebello, è legato alla riscoperta del Natale, come dono tangibile di una vita che si dona nella vita: Gesù, che nasce nell’uomo per l’uomo, per vivere con lui e per lui l’esperienza umana.
Ed ancora, continua don Pietro dicendo che il presepe vivente, non è una passeggiata da svolgersi per le vie di Montebello, centro storico del comune, ma una profonda preghiera e meditazione…….un ripercorrere ed un immedesimarsi nella storia di duemila anni fa; una storia lontana ma sempre vicina all’esperienza umana che vive intessuta nella trama di un fluire continuo di gioie e di sofferenze diverse ma simili per molti aspetti.
Ma, la novità di questo presepe vivente, sta nel far confluire i suoi momenti più importanti in luoghi con particolare significato storico.
Montebello Jonico, infatti, è quel paese che ha avuto nel passato storico contrasti con Pentidattilo; paese noto per la strage avvenuta a causa di un matrimonio non voluto tra il Barone di Montebello Bernardino Abenavoli e la marchesina Antonia Alberti di Pentidattilo la quale, scrisse Domenico Spanò Bolani nella sua storia di Reggio, “gli aveva dato al barone la posta di lasciarsi rapire”.
E proprio, l’inizio del presepe, avviene davanti al Palazzo Baronale “Piromallo – Capece- Piscicelli” opera del XIX sec.
Qui, sono presenti i profeti che parlano della venuta del Messia.
Si procede, poi verso la Chiesa di San Leonardo, per incontrare Maria che riceve l’annuncio dell’Angelo.
Questa Chiesa, è stata eretta dai fedeli nel XVI sec. ed ha rappresentato e rappresenta tuttora luogo di culto per i montebellesi.
Dopo l’annunciazione Maria, si sposta per visitare la cugina Elisabetta, attraversando le caratteristiche vie di Montebello, verso un altro luogo molto importante dal punto di vista storico: il rione S. Maria.
Qui, era presente e, tuttora, sono evidenti i resti di una antichissima Chiesa, risalente al 1300 circa e dove, ancora, è presente la cripta con tombe antropomorfe per cadaveri a sedere in camera tombale con volta a botte.
Ogni camera tombale conteneva circa dieci loculi.
Successivamente, la processione si è spostata verso via La Croce, dove ai “piedi” dell’antico Castello che altro non era che una fortificazione voluta dagli Angioini nel sec. XIV, riutilizzata poi dagli Aragonesi e poi, ancora, tenuta in vita dagli Spagnoli e dagli Abenavoli fino al XVI-XVII sec.
Qui, sotto un arco è stata preparata la capanna, che ospitava Maria, Giuseppe ed il bambino.
Successivamente i personaggi, si sono spostati verso la Chiesa Madre dedicata a Maria SS della Presentazione, per la fase conclusiva: la visita dei Magi.
Nella Chiesa, è presente una statua singolare in marmo risalente alla scuola Toscana.
La statua, rappresenta la Madonna con il Bambino attribuibile al Gagini, scolpita su presunta commissione di Ludovico Abenavoli nel 1507, forse come ringraziamento o come dimostrazione di pietà poiché aveva partecipato alla disfida di Barletta con gli Italiani contro i francesi e per aver riportato vittoria il 13 febbraio 1503.
Le notizie storiche sono state fornite dal Prof. Luigi Sclapari.

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